FRIDA. VIVA LA VIDA il docu-film dedicato alla figura iconica della donna, rivoluzionaria e artista messicana Frida Kahlo, Γ¨ stato presentato al 37Β° Torino Film Festival β Sezione Festa Mobile e arriva nelle sale italiane solo il 25, 26 e 27 novembre
FRIDA. VIVA LA VIDAΒ Γ¨ il racconto – tra luce e ombra, dolore e sofferenza – dei colori della vita, che hanno caratterizzato le pagine dell’esistenza di Frida Kahlo. Nata nel 1907 a CoyoacΓ‘n – sobborgo di CittΓ del Messico – da genitori ebrei ungheresi, emigrati in Germania. A soli sei anni Frida viene colpita dalla poliomelite e a diciotto resta vittima di un incidente stradale. Uscendo di scuola, il bus sul quale viaggia si scontra con un tram.Β Un evento tragico che cambia improvvisamente il corso della sua giovane vita.
La sua colonna vertebrale, infatti, viene spezzata in tre punti nella regione lombare. Il collo del femore e le costole frantumate, la gamba sinistra riporta undici fratture, il piede destro Γ¨ schiacciato, la spalla sinistra lussata e l’osso pelvico spezzato in tre punti. Viene sottoposta a 32 operazioni chirurgiche. Una volta dimessa dall’ospedale, Frida Β deve portare un busto ingessato per anni e poichΓ© Γ¨ costretta alla totale immobilitΓ in casa, le viene costruito un letto a baldacchino con uno specchio superiore che le permetta di potersi vedere e riceve un cavalletto e dei colori ad olio con i quali inizia a dipingere, partendo dalla sua immagine: βDipingo me stessa perchΓ© passo molto tempo da sola e sono il soggetto che conosco meglioβ.
L’arte salvifica per Frida Kahlo e la sua unicitΓ
Grazie alla pittura, alla scrittura, all’arte e alla passione per i colori che inizia a coltivare durante questo lungo periodo di immobilitΓ , Frida Kahlo non solo riesce a sopportare gli atroci dolori, ma anche a dare un senso alla sua esistenza. Una condizione che la porta a sviluppare uno stile particolare e unico, anche nel modo di vestire e la rende un modello di riferimento per diversi artisti, musicisti e stilisti.
Le sue opere raccontano una grande forza interiore e l’amore per la sua terra e per la vita – nonostante tutto. I dipinti da lei realizzati vengono sottoposti alla valutazione del noto e illustre pittore Diego Rivera. Frida si innamora di quest’uomo che accetta di sposare nel 1929, pur consapevole delle difficoltΓ che avrebbe riscontrato e delle sofferenze sentimentali che lui le avrebbe arrecato.
Una storia d’amore travagliata e simbiotica al tempo stesso, che Frida Kahlo racconta tra le pagine del suo diario, nel quale scrive esausta eΒ poco prima di morire: Β “Spero che l’uscita sia gioiosa e spero di non tornare mai piΓΉ.” La sua morte sopraggiunge nel 1954, a 47 anni, a seguito di una embolia polmonare.
Vestiti e oggetti personali dagli archivi del Museo Frida Kahlo, particolari inediti e testimonianze
La narrazione filmica si snoda seguendo un “filo rosso” composto dalle lettere, dalle parole dei diari, dalle confessioni private. Un viaggio di scoperta in sei capitoli, attraverso il quale Γ¨ possibile scoprire anche la genesi dell’opera di pittrice e l’amore immenso e incondizionato per l’arte di Frida Kahlo.
Vestiti, oggetti personali conservati negli archivi del Museo Frida Kahlo si rivelano per la prima volta ai nostri occhi. Sono interessanti particolari inediti, che normalmente non sono accessibili al pubblico assieme alle incredibili fotografie scattate da Graciela IturbideΒ – fotografa messicana – che racconta l’emozione di quegli scatti realizzati in occasione dell’aperturaΒ del bagno di Frida nel 2004.
Ci sono anche le testimonianze e i contributi di esperti e artisti come Hilda Trujillo – che dal 2002 dirige il Museo Frida Kahlo, uno dei tre musei piΓΉ visitati di CittΓ del Messico che sorge nella Casa Azul che fu dimora della pittrice, e il Museo Anahuacalli; il muratore e operaio Alfredo Vilchis, che dipinge miniature; la pronipote di Frida, la fotografa Cristina Kahlo; lβinsegnante dβarte del Wellesley College e curatore aggiunto di arte latinoamericana al Davis Museum James Oles; Carlos Phillips, amministratore delegato del Museo Frida Kahlo, dellβAnahuacalli di Diego Rivera e del Museo Dolores Olmedo; la ballerina Laura Vargas.
A condurre e accompagnare – noi spettatori italiani – durante la visione nel percorso di scoperta di tutte queste sfumature dell’anima di Frida KahloΒ Γ¨ la voce narrante di Asia Argento.

Remo Anzovino Γ¨ autore della colonna sonora e della stupenda canzone “Yo te cielo (cancion para Frida)” cantata da Yasemin Sannino
LaΒ colonna sonoraΒ del docu-film (Nexo Digital/Sony Masterworks) Γ¨ firmata dal compositore e pianista Remo Anzovino Β ed Γ¨ disponibile su tutte le piattaforme digitali. Anzovino – che si Γ¨ giΓ occupato di realizzare le musiche per le colonne sonore per il progetto della Grande Arte, come ad esempio per Van Gogh tra il grano e il cielo – ha anche scritto l’affascinante βYo te cielo (cancion para Frida)β –Β il cui titolo proviene da una celebre lettera di Frida. La canzone Γ¨ cantata da Yasemin Sannino ( nota per aver inciso la colonna sonora de βLe fate ignorantiβ di Ferzan Ozpetek ) e arricchita dalla voce della tromba di Flavio Boltro.
βYo te cielo, asΓ mis alas se extΓenden enormes para amarte sinΒ medidaβ
Trad.: “Io ti cielo, affinchΓ© le mie ali si aprano a dismisura per amarti senza confini”.
FRIDA. VIVA LA VIDA prodotto da Ballandi Arts e Nexo Digital in collaborazione con Sky Arte, al cinema solo il 25, 26 e 27 novembre|Info e Trailer
La Grande Arte al Cinema Γ¨ un progetto originale ed esclusivo e per la stagione 2019 Γ¨ distribuita in esclusiva per lβItalia da Nexo Digital con i media partner Radio Capital, Sky Arte e MYmovies.it. L’elenco delle sale aderenti Γ¨ disponibile sul sito ufficiale
βSe vi piacciono i contenuti come questo, vi consiglio di consultare la sezione ARTE AL CINEMAΒ Β πΌπ
Annalisa Belluco “Rosso Vintage”
Articolista | Raconteur| Contributor | Scrivere Γ¨ come amare| Amo ascoltare e approfondire| Sono idealista e racconto un giorno migliore β
Amo scrivere di musica, cinema, teatro, arte, tematiche psico-sociologiche, enogastronomia e di tutto ciΓ² da cui riesco a trarre Bellezza.
Sono nata in provincia di Pavia dove ho vissuto per qualche anno anche se sono cresciuta – e attualmente vivo – a Milano. Curiosa, ricercatrice, entusiasta, una buona ascoltatrice, cocciuta, determinata, ironica – con una forte tendenza alla mediazione e a risolvere i conflitti – eβ¦βRosso Vintageβ autentica.
Dopo la maturitΓ (1989) ho lavorato come Segretaria di Redazione e Web Editor Assistant fino al 2015 presso la rivista La Cucina Italiana.
Appassionata di musica e di scrittura ho conseguito anche un Diploma in Giornalismo e Critica Musicale nel 2009 dopo aver frequentato un Master presso il CPM Music Institute di Milano
Amo gli animali, in particolare i gatti
Dal 2012 al 2014 sono stata Volontaria di Strada e di Emergenza presso l’Associazione Onlus City Angels di Milano.